Progetto Culturale
A BELLUSCO L'ARTE È DAVVERO PER TUTTI
Percorsi multisensoriali per fruitori con disabilità sensoriali e cognitive
Chiesa Santa Maria Maddalena di Camuzzago - Visita guidata nel Silenzio
Affreschi
Molti sono, tra gli affreschi che decorano le pareti e le volte del coro della chiesa, quelli dedicati alla Santa a cui la chiesa è intitolata.
Attribuiti a Bernardino Butinone, mostrano alcuni episodi della vita di Maria Maddalena: la santa nell'atto di lavare con le sue lacrime i piedi di Gesù, prima di asciugarli con i capelli e ungerli con l'olio profumato, durante la cena in casa di Simone il fariseo; la Santa prima in preghiera con gli occhi rivolti verso il cielo, poi portata lei stessa in cielo dagli angeli; la santa inchinata davanti al Cristo risorto che trionfa sulla morte.
Un altro affresco molto importante per la devozione popolare del luogo è quello della Madonna del Latte. L'affresco, risalente al 1500, mostra Maria ritratta mentre allatta Gesù bambino. Era abitudine delle puerpuere toccare il punto in cui il bambino suggeva il latte dal seno della madre, per chiedere la grazia di avere latte abbondante per l'allattamento dei neonati.
La visita nel silenzio sarà un'occasione per soffermarsi a lungo davanti a queste immagini, lasciando libera la mente ed aprendo il cuore alla bellezza, affinchè possano suscitare in noi impressioni, ricordi e nostalgie.
Luci ed ombre
É la luce che ci fa percepire le forme, i colori e il movimento di uno spazio architettonico.
Le luci e le ombre che avvolgono la Chiesa di Santa Maria Maddalena, così come quelle di ogni altro luogo sacro, ci introducono nel mistero divino. La luce naturale che penetra nell’edificio è direzionata in modo tale da crare forti contrasti tra zone di luce e d’ombra.
La luce del sole, entrando nella penombra della Chiesa, crea, nel passaggio delle ore e delle stagioni, suggestioni diverse, andando ad illuminare in piena luce ora l'una, ora l'altra figura dipinta, ora l'uno, ora l'altro spazio di preghiera, ora l'uno, ora l'altro luogo consacrato, trascinando l'anima in un viaggio misterioso e mistico.
Oggi, la necessità di rendere fruibili al meglio gli affreschi della Chiesa ad un pubblico moderno e il suo utilizzo come sala per mostre, conferenze ed altre manifestazioni ha comportato la trasformazione dell'impianto di illuminazione che, pur valorizzando lo spazio, ha però purtroppo cancellato il fine gioco di luce e penombra caratteristici della natura originale dell'edificio.
In occasione della visita nel silenzio si cercherà di ricreare, almeno in parte, la suggestione di un raggio di luce che irrompe e svela.
Danze sacre
Le Danze Sacre, eseguite all’interno della Chiesa di santa Maria Maddalena, hanno la pretesa di recuperare ed esprimere il senso spirituale, religioso e culturale del popolo cristiano e di tentare una possibile manifestazione immanente di realtà trascendenti, attraverso l’incarnazione di un ideale di bellezza che possa divenire un tramite per l’incontro con il divino.
Iniziazione, ascesi, trasformazione, contemplazione del valore, memoria degli eventi divini, sono le caratteristiche che si presentano nell’esperienza artistica di queste danze, intrise della tradizioni cristiana occidentale ma con rimandi anche alle danze sacre ebraiche e indiane.
Giardino dei semplici
I giardini, che sorgevano all’interno della cinta muraria degli insediamenti conventuali, erano costituita da due diverse zone: un’area riservata alla coltivazione delle piante medicinali e all’orto, dove crescevano le erbe aromatiche, e un’area riservata agli alberi da frutta.
Si legge nella Regola di San Benedetto da Norcia: “Il monastero, se possibile, deve essere costituito in modo che ci sia ogni cosa necessaria, cioè acqua, un mulino, un orto…”.
Era solito trovare in questi orti tutte le erbe aromatiche più usate in cucina: anice (pimpinella anisum), basilico (ocymum basilicum), cerfoglio, cipolle, coriandolo (coriandrum sativum), dragoncello (artemisia dracunculus), erba cipollina (allium schoenoprasum), erba di San Pietro (pyrethrum balsamita), finocchio (foeniculum vulgare), ginepro, maggiorana (origanum majorana), menta (mentha piperita), origano (origanum volgare), papavero, peperoncino (capsicum frutescens), porri, prezzemolo (petroselinum sativum), rafano, ruta, santoreggia (satureja hortensis), scalogno, sedano, senape, timo (thymus vulgaris).
Vi erano poi le piante officinali, che venivano coltivate nei monasteri medioevali e nei conventi allo scopo di realizzare composizione e medicamenti dal potere terapeutico: aneto (anethum graveolens), borragine (borrago officinalis), calendula (calendula), camomilla (matricaria chamomilla), genziana (gentiana lutea), echinacea (echinacea), iperico (hypericum perforatum), issopo (hyssopus officinalis), lavanda (lavandula officinalis), malva (malva silvestris), melissa (melissa officinalis), rosmarino (rosmarinus officinalis), salvia (salvia officinalis), tanaceto (tanacetum vulgare), valeriana (valeriana officinalis).
I medicamenti potevano essere frutto della lavorazione di un'unica pianta oppure di più piante in un composto efficace. Erano solitamente utilizzate sotto forma di creme, preparati ed infusi.
Già nell'antichità, i monaci conoscevano i processi naturali di lavorazione come l'essiccazione, la macerazione e l’estrazione. Negli anni hanno messo a frutto i propri studi per redigere cataloghi sulle varie specie di erbe da usare a scopo medicamentoso.Tali testi venivano chiamati “Hortuli”.
Profumi ed essenze odorose
La nube aromatica degli incensi manifesta la presenza e la gloria dell’Eterno, è il primo segno che avvertiamo della Sua presenza quando entriamo in una chiesa. L’incenso è uno strumento di purificazione, di meditazione e di guarigione, che fin dai tempi antichi accompagna le celebrazioni liturgiche ed i rituali sacri. Così come è detto nel Salmo 140, “La mia preghiera stia davanti a te come incenso, o Signore”, l’incenso che brucia sull’altare sembra elevare visibilmente l’anima alla preghiera.
Sapori
In un'ala della Chiesa è allestita una piccola zona con quei prodotti tipici della laboriosità dei monaci che vanno a stuzzicare il nostro gusto. In particolare è possibile assaggiare grappe, liquori, tisane, composte di frutta e mieli.
Inaugurazione:
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