Liberamente tratto dall'opera di Anton Čechov
Attraverso lo sguardo di Anja, il pubblico viene trasportato in un viaggio emotivo tra dolcezza e malinconia, dove il giardino dei ciliegi diventa il simbolo di un mondo che scompare, ma che lascia spazio alla speranza di un futuro nuovo.
Lo spettacolo prende vita attraverso la voce e il cuore di un'unica attrice, che interpreta Anja, la giovane protagonista. Attraverso il suo sguardo, delicato e innamorato, assistiamo alla narrazione della vicenda, mentre tutti gli altri personaggi — la madre Lubja, i familiari e gli amici — si animano attraverso di lei. La scenografia evoca un piccolo gazebo in legno immerso in un giardino di ciliegi in fiore, un luogo di dolcezza e nostalgia, dove i petali dei ciliegi scendono lentamente sulla scena, creando un’atmosfera emozionale e sospesa nel tempo.
Al centro della storia vi è la necessità di vendere all'asta la tenuta di famiglia, con la casa d'infanzia e il magnifico giardino dei ciliegi, simbolo di una vita che sta svanendo. La madre Lubja, intrappolata nei ricordi di un passato glorioso, vive con struggente nostalgia la perdita di ciò che non può più essere recuperato. Per Anja, invece, la vendita rappresenta un’opportunità di liberazione, un distacco dai vecchi ricordi che le permette di immaginare un futuro nuovo e carico di speranza.
con
ELENA BENEDETTA MANGOLA
regia di
GIOVANNI MOLERI
testi di
GIOVANNI MOLERI
Tecnica utilizzata
Teatro d'attore
Esigenze tecniche
Tempo allestimento 3 ore
Spazio scenico 8m x 6m
Presa di Corrente 380a e 220a
Potenza 10 Kw.
Durata 60 minuti circa
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