Un viaggio simbolico ed esistenziale che esplora il vuoto e la ricerca di senso nell’animo umano.
Attraverso i cinque capitoli che compongono il poema — La sepoltura dei morti, Una partita a scacchi, Il sermone del fuoco, La morte per acqua e Ciò che disse il tuono — lo spettacolo svela un universo di suggestioni, metafore e allusioni, costruite con la precisione e l’intensità del linguaggio poetico di Eliot.
Attraverso le immagini potenti e i simboli di Eliot, lo spettacolo solleva interrogativi sulla condizione umana e la sua ricerca di pienezza in un mondo frammentato e desolato.
Interpretato da una sola attrice, lo spettacolo segue il cammino di una donna che attraversa situazioni drammatiche, come l’abbandono e la maternità negata, immergendosi in una desolazione interiore che riflette il vuoto spirituale di una società svuotata e dominata dagli stordimenti del consumismo. La protagonista diventa il simbolo della tensione verso un’esistenza piena e significativa, un urlo disperato che si solleva dalla "terra desolata", alla ricerca di speranza e redenzione, accennando a quel compimento che Eliot suggerirà più tardi ne I cori della rocca.
interpretato da
SILVIA MAJ
oppure da
ELENA BENEDETTA MANGOLA
regia di
GIOVANNI MOLERI
Tecnica utilizzata
Teatro d'attore
Esigenze tecniche
Tempo allestimento 3 ore
Spazio scenico 8m x 8m
Presa di Corrente 380a e 220a
Potenza 10 Kw.
Durata 60 minuti circa
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