Un'esplorazione delle profondità dell’animo umano, che mette in luce la fragilità della libertà quando è priva di uno scopo più elevato.
Lo spettacolo porta in scena il tormento interiore di un uomo che, spinto da un’esaltazione estrema della libertà umana, si ritrova imprigionato in un vuoto esistenziale. Il protagonista, un uomo lucido e autodistruttivo, è convinto di essere al di sopra della massa, un superuomo che non si piega alle convenzioni sociali. Tuttavia, questa spinta verso la totale libertà lo trascina in una spirale di meschinità e isolamento.
La libertà, che egli vede come un valore assoluto, diventa il suo stesso limite. Nell’assenza di un senso più profondo, si perde nel nonsenso e nel rifiuto di ogni legame umano, sprofondando in un sottosuolo metaforico fatto di alienazione, solitudine e autodistruzione. Incapace di trovare una via d’uscita o delle relazioni che possano salvarlo, il protagonista finisce per essere schiacciato dal peso della propria esistenza.
con
ALESSANDRO TACCONI
DIEGO GOTTI
ELENA B. MANGOLA
regia di
GIOVANNI MOLERI
Tecnica utilizzata
Teatro d'attore
Esigenze tecniche
Tempo allestimento 6 ore
Spazio scenico 8m x 8m
Presa di Corrente 380a e 220a
Potenza 10 Kw.
Durata 60 minuti circa
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