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Tratto da "Il servitore di due padroni" di Carlo Goldoni
"Il servitore di due padroni", testo che ha segnato il passaggio dalla commedia dell’arte alla riforma Goldoniana, è, a detta del suo autore, una commedia giocosa, cioè un'opera d’intrattenimento, comica e divertente. Per noi, che ancora lo incontriamo 270 anni dopo, è uno tra i testi più famosi della storia del teatro, con una modernità ed un attualità sempre fresche e intramontabili.
Tema della commedia, insieme all’amore, è il doppio: Arlecchino (Truffaldino) non è solo il servitore di due padroni che, per uno strano gioco del destino, sono due innamorati alla ricerca l’uno dell’altro, è anche un servitore sciocco ed astuto nel medesimo tempo; sciocco quando agisce senza pensare e accortissimo invece quando l'interesse e la malizia l'addestrano: avere due padroni significa in sostanza avere due pasti invece che uno.
Arlecchino, tormentato dalla fame e dall'ingordigia, è malizioso, abile nello sdoppiarsi, nel mentire, corteggiare e millantare ma è anche spontaneo e brillante e la sua vivacità fa contrasto con la rigidità e la staticità degli altri personaggi.
Un'esplosione di colori, lazzi, danze, duelli e risate, in questo nuovo lavoro tratto dalla commedia "Il Servitore di due Padroni" di Carlo Goldoni.
Gli attori vi trascineranno in una grande festa e in un vorticare di emozioni, sulle parole e sulle suggestioni di questa intramontabile opera.
con
SALVATORE AURICCHIO
regia di
GIOVANNI MOLERI
riduzione di
GIOVANNI MOLERI
Tecnica utilizzata
Commedia dell'Arte
Esigenze tecniche
Tempo allestimento 6 ora
Spazio scenico 8m x 8m
Presa di Corrente 380a e 220a
Potenza 8 Kw.
Durata 60 minuti circa